Candidature fino al 17 giugno 2022
per costruire ambienti didattici innovativi
Hackathon organizzato dal Ministero dell’Istruzione in occasione della Festa dell’Europa
LEGGI NEWSCandidature a partire dall'11 gennaio 2022
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per costruire ambienti didattici innovativi
Hackathon organizzato dal Ministero dell’Istruzione in
occasione della Festa dell’Europa
Candidature a partire dall'11 gennaio 2022
Leggi newsSi è svolta a Frosinone lo scorso mese di giugno la premiazione dei licei vincitori del “Radio MIA Contest”, il primo concorso nazionale per gruppi musicali, ensemble e orchestre, di tutti i Licei Musicali d’Italia che si è rivelato un contest di altissimo livello, ricco di arte, cultura, musica, ma che soprattutto ha rappresentato desiderio di ripartenza da parte dei giovani musicisti.
Il contest si è sviluppato attraverso due fasi distinte: una prima fase promozionale che ha visto l’invio dei file audio e dei video clip trasmessi sulla visual radio scolastica del Liceo Musicale Bragaglia di Frosinone – ideatore del contest - e poi una seconda fase performativa in cui le cinque scuole finaliste si sono confrontate ed esibite presso l’Auditorium del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone.
Protagonisti indiscussi del contest studenti e studentesse dei Licei Musicali italiani, che sono stati chiamati a realizzare file audio o video per la rappresentazione di brani rientranti in due macro categorie:
La giuria, presieduta dal Maestro Beppe Vessicchio, ha ascoltato e guardato con interesse tutte le performance e ha decretato i seguenti vincitori:
Liceo Giorgione - Castelfranco Veneto
IIS Napoleone Colajanni - Enna
IIS Bragaglia - Frosinone
“Sambarimba” - Liceo Carducci - Pisa
“Riturnella” - Istituto Santa Rosa - Viterbo
“Speranza” – Liceo Teresa Ciceri - Como
“Cell Block Tango” – Liceo Attilio Bertolucci - Parma
Liceo Giuseppe Maria Galanti - Campobasso - "OH YEAH"
Liceo Attilio Bertolucci - Parma "HEAL THE WORLD"
Liceo Alfano 1- Salerno "IL JAZZ CHE É IN NOI"
Liceo musicale Regina Margherita - Palermo "CONFINES"
IIS Napoleone Colajanni - Enna “SCORRE E TUTTO SCORRE”
Le scuole hanno sostenuto e aiutato i gruppi partecipanti, non solo guidando la scelta dei brani da presentare, ma anche supportando i candidati nella realizzazione degli stessi e nel confezionamento dei prodotti oggetto di candidatura (nella prima fase).
I gruppi candidatisi inoltre si sono avvalsi dell’opportunità di fare le prove nei locali della scuola di appartenenza, impiegando attrezzature moderne e apparecchiature avanzate anche grazie agli ingenti finanziamenti di cui le scuole hanno beneficiato grazie al PON Per la Scuola 14-20.
Negli ultimi anni infatti, i licei coreutici e musicali hanno potuto accedere ad un avviso FESR volto a promuovere la didattica laboratoriale che ha finanziato complessivamente oltre 24 Milioni di Euro per l’incremento della dotazione strumentale in aule e impianti dedicati. L’avviso ha consentito di realizzare ben 472 nuove aule per lezioni di musica, comprensive di nuovi strumenti musicali.
Tutte le scuole vincitrici del contest hanno potuto beneficiare di questo finanziamento per attrezzare i propri laboratori musicali e/o installare laboratori innovativi, allestendo aule informatiche multimediali, laboratori per sezioni musicali, studi di registrazione e laboratori di tecnologie musicali in cui impiegare software di notazione musicale, editing e produzione audio. Tutti luoghi dunque, dove studenti e studentesse hanno potuto coltivare la passione per la musica, sperimentare le più moderne tecnologie di composizione, mixaggio e registrazione, perfezionando così i pezzi presentati al contest, che ne hanno determinato il titolo di finalisti e poi di vincitori.
Rivedi QUI i momenti salienti della giornata finale di premiazione.
Comunicazione, Inclusione, Integrazione, Sostenibilità. Sono questi i valori fondanti della scuola del futuro immaginata dagli studenti e dalle studentesse che hanno preso parte all’hackathon Futura YEAH! svoltosi a Roma dal 6 al 9 maggio.
La manifestazione, organizzata dal Ministero dell’Istruzione in occasione della Festa dell’Europa 2022, ha visto lavorare con entusiasmo sei squadre composte da un rappresentante di ognuna delle 6 scuole partecipanti, al fine di realizzare una campagna di comunicazione finalizzata a promuovere la loro idea di scuola.
Nei tre giorni di progettualità, le sei squadre hanno definito le caratteristiche della loro scuola futura “ideale”, dimostrando grande sensibilità e piena consapevolezza anche delle tematiche legate all’attualità. Dall’inserimento a pieno titolo nel Piano Formativo di materie legate all’educazione finanziaria, all’economia domestica, alla istituzione dello sportello di ascolto psicologico rivolto ad alunni, genitori e docenti ed altro ancora. Sono tante le riflessioni emerse e le soluzioni proposte.
I valori e le caratteristiche delle scuole del futuro sono stati poi veicolati in 6 prodotti di comunicazione realizzati dagli stessi protagonisti dell’hackathon: carousel grafici, video social e spot promozionali.
Un’esperienza a 360° che ha coinvolto studentesse e studenti dell’IIS Pascal di Reggio Emilia, dell’IIS Da Vinci di Firenze, dell’ITI Ferraris di Napoli, dell’ITAS Briganti di Matera, dell’IPSEOA Tor Carbone di Roma e dell’IIS Einaudi di Roma. I 36 ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo, integrandosi rapidamente con i coetanei, mettendo a sistema le conoscenze legate ai diversi indirizzi di studi frequentati e impegnandosi per comunicare efficacemente la propria idea di scuola futura.
Il famoso musical 'Notre Dame de Paris', tratto dal romanzo storico di Victor Hugo, è stato allestito e messo in scena in una versione rivista e riadattata dagli alunni dell’IP Salvo D’Acquisto di Bagheria. I partecipanti al progetto, suddivisi in gruppi in base a interessi, attitudini e abilità, e sotto la guida dei docenti, si sono cimentati in prima persona nelle diverse fasi di produzione dello spettacolo, dalla progettazione e realizzazione delle scenografie e dei costumi di scena, fino alla definizione della versione definitiva e della successiva messa in scena.
In particolare, uno dei gruppi si è occupato di documentare le varie fasi del progetto, del backstage e della rappresentazione finale.
Le fasi di lavoro hanno riguardato tutte le attività necessarie alla realizzazione di uno spettacolo per il pubblico. Dalla formazione del coro alla definizione dei contenuti, dalla realizzazione della sceneggiatura e dei copioni alle prove per la messa in scena, dall'allestimento dello spettacolo alla produzione della documentazione multimediale. Infine, il musical è stato rappresentato alla presenza del pubblico (interno ed esterno).
Le attività del coro e i lavori di gruppo hanno permesso agli alunni di essere i reali protagonisti del progetto ed hanno dimostrato una grande valenza formativa, valorizzando l'area dell'affettività, favorendo la creazione di legami di interazione ed empatia, favorendo un apprendimento sereno e rafforzando la motivazione alla partecipazione attiva anche degli alunni più fragili.
“Il territorio costituisce l’identità straordinaria che ci connota e denota tutti, quindi diventa importante valorizzarlo”. Queste le parole delle docenti e degli esperti che hanno accompagnato i ragazzi del Liceo Pacasino di Marsala in un vero e proprio progetto di analisi del territorio e rigenerazione urbana. Tanti gli interventi realizzati per riqualificare la città di Marsala, attraverso la produzione artistica e culturale, l’adozione di luoghi e l’impiego di materiali riciclati per arginare il fenomeno del randagismo del quartiere. L’insieme di docenti ed esperti ha inteso educare i giovani al rispetto, alla cura e alla valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali attraverso attività di sensibilizzazione e formazione, da realizzare in rete con scuole del primo e del secondo ciclo, oltre all'Ente locale Comune di Marsala, all'Ente mostra di pittura contemporanea città di Marsala e all'Associazione Pachamama Factory di Marsala.
In particolare, nel modulo afferente la produzione artistica i ragazzi sono stati guidati attraverso la presa di consapevolezza dell’importanza del tema dell'inclusione dei migranti, e la riflessione ha condotto all’ideazione e alla realizzazione di un murales collocato su un prospetto della scuola, visibile nel quartiere limitrofo. La realizzazione - un murales delle dimensioni 6X6realizzato con pittura acrilica su pannelli e nato da un'idea degli studenti - è stata il frutto di un lavoro di squadra coordinato sia da un tutor con competenze specifiche che da un esperto dell'Accademia delle Belle arti, e rappresenta l'antropomorfizzazione del mare nell'atto di spingere e salvare, con i suoi capelli che si fanno onda, i migranti sulla terra, approdo sicuro illuminato da un faro che funga da guida e da orientamento.
Questo progetto, che ha coinvolto gli alunni dell'Istituto AINIS di Messina, ha trattato il delicato dema dell'integrazione e dell'accoglienza, scegliendo il teatro come forma comune di comunicazione e come linguaggio universalmente riconosciuto.
La costruzione del format ha seguito vari passaggi, dallo studio della storia del teatro, all'analisi delle tecniche di recitazione, dalla pratica delle tecniche per una corretta dizione italiana, agli esercizi di impostazione della voce, fino alla pratica della gestualità del corpo nello spazio prossemico, alla lettura e scrittura emotiva, e alla body percussion.
Dopo aver scelto il testo destinato alla rappresentazione finale, tratto dal libro "Ciò che inferno non è", di Alessandrio D'Avenia, ci si è concentrati sullo studio intimo dei personaggi, la cui interpretazione è stata affidata ad ogni studente.
Violenza e amore sono stati i topic trattati dalla lettura ragionata del libro e rappresentati nella sceneggiatura ad essa ispirata, alla scoperta di una Palermo piena di contraddizioni, che affascina con le sue bellezze e angoscia con le leggi delle sue strade.
Ma la ricerca, sempre nell'inferno, di ciò che inferno non è, ha spinto gli studenti a confrontarsi all'esterno con gli altri e, nel proprio intimo, con le proprie più profonde debolezze.
Il progetto è stato sviluppato dal gruppo di lavoro denominato "Cittadini del web". Le attività si sono svolte in Classroom sulla piattaforma GSuite dell’Istituto comprensivo, con la messa in condivisione tra studenti e formatori sia dei materiali che dei prodotti sviluppati in “cooperative learning”.
Nella prima fase si è svolto, in particolare, l'approfondimento delle tematiche sui pericoli del web, anche attraverso la visione di video, analisi di documenti e siti dedicati al tema del bullismo in tutte le sue forme, compreso in particolare il cyberbullismo.
Alla fine del percorso è stata realizzata un'indagine sull'utilizzo dei social nella scuola secondaria.
La seconda fase del progetto ha avuto come focus la progettazione e produzione di un corto sul bullismo ideato dai ragazzi organizzati in gruppi.
Nella terza fase, nella Coding week finale del PON, gli studenti hanno infine costruito e pubblicato un sito web con Sites di Google. Il sito raccoglie tutte le fasi di produzione del video: la sceneggiatura, lo storyboard, ma anche le animazioni delle scene costruite con Scratch e sviluppa le sceneggiature alternative, i video extra, i materiali prodotti o visionati sul bullismo o link web utili.
Il sito è visibile all’indirizzo: https://sites.google.com/icsovere.edu.it/cittadinidelweb
È un “racconto nel racconto” sviluppato con le tecnologie digitali, una lettura metacognitiva del lavoro eseguito e riorganizzato nell’ottica innovativa del digital storytelling, che ha reso gli studenti più consapevoli e partecipi del percorso svolto.
Nella scuola secondaria Casavola D’Assisi è stato condotto un progetto PON sul pensiero computazionale che ha avvicinato i giovani studenti all’impiego della tecnologia nella realizzazione di attività prima intese “ordinarie”.
E così i ragazzi si sono approcciati all'impiego di CUBASE 5, un software che consente di registrare e produrre brani musicali in formati diversi (uno fra i sequencer più comunemente usati per le applicazioni audio su piattaforma Windows) con cui hanno testato le proprie capacità di montare sequenze musicali per dar vita a brani originali. L'esperienza è stata anche arricchita da una visita presso il MUST di Bari, Music Academy Recording Studio, diventata negli anni punto di riferimento di artisti italiani non solo per la qualità delle sue produzioni ma anche per la partnership musicale e culturale con artisti non solo nazionali che ormai rende questo studio di registrazione un vero e proprio ponte con l'Europa.
I nativi digitali così, hanno scoperto come quei device a loro tanto familiari, ma finora impiegati solo per attività ludiche, possono trasformarsi in veri e propri sussidi didattici per imparare in maniera “divertente” e aprirsi una porta per far diventare le proprie passioni, un impiego futuro.
L'esperienza del modulo ha consentito di pianificare e realizzare il recupero di un'area del territorio urbano di Tropea che appariva degradata. Attraverso la metodologia didattica del “Service Learning”, che prevede il raggiungimento di obiettivi didattici ed educativi ben definiti tramite una attività di servizio al territorio e alla comunità, gli alunni hanno preso parte attiva a tutte le fasi di realizzazione dell’intervento.
I partecipanti al progetto sono stati infatti i veri protagonisti per la scelta, l'adozione e la presa in carico di uno spazio urbano, nonché per l’ideazione e realizzazione delle attività, che hanno permesso loro di manifestare le proprie emozioni attraverso diverse forme di creatività urbana (ad esempio realizzazioni di mosaici e murales) al fine di valorizzare un luogo anonimo e degradato del territorio.
Il progetto si è sviluppato attraverso una serie di fasi operative, a partire dalla ricerca dell'area marginale da riqualificare, per poi passare alla progettazione partecipata, con la scelta collettiva del tema da raffigurare.
Il percorso ha previsto anche visite ai laboratori artigianali, che esprimono le vocazioni territoriali del territorio, per osservare e conoscere da vicino le varie fasi di lavorazione, in modo da riutilizzarle nel proprio percorso e sviluppare così la consapevolezza dell'imprenditorialità.
Chi era Einstein? Cosa studia il geologo? Da questi interrogativi si sono mossi i bambini della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo di Cercemaggiore, che sono stati coinvolti in un percorso di approfondimento scientifico che ha portato allo studio del territorio sotto i diversi aspetti geomorfologici, idrogeologici e di educazione all’ambiente e alla salute. Ma come il fisico tedesco, i bambini non si sono limitati ad osservare gli aspetti naturalistici del mondo circostante, bensì li hanno riprodotti per coglierne meglio le dinamiche sottostanti. Una didattica laboratoriale ed innovativa che ha consentito ai ragazzi coinvolti di far propri i principi della botanica - attraverso esperimenti sul campo condotti nel cortile della scuola - e di comprendere le variabili geo-morfologiche e ambientali che causano il fenomeno delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti.
Ogni unità di apprendimento è stata affrontata con il supporto di attività laboratoriali (attraverso l'esecuzione di piccoli esperimenti scientifici o la ricostruzione di paesaggi naturali grazie a semplici ma efficaci modellini di studio). Un approccio innovativo e coinvolgente dunque al mondo delle scienze, che ha reso possibile analizzare diversi aspetti del territorio circostante grazie alla sperimentazione e alla rappresentazione logico-visiva della conoscenza.
Analizzare da vicino i cambiamenti del sistema climatico globale per promuovere tra le nuove generazioni comportamenti di responsabilità ambientale. Con questo intento è stato costruito il progetto dell’Istituto “Nicolucci-Reggio” che ha coinvolto più di 20 alunni in un percorso di analisi del patrimonio culturale (con percorsi di studio della dialettica e delle tecniche del teatro), di studio empirico del patrimonio naturale (attraverso attività di cura dell’orto didattico) e di esplorazione di quello paesaggistico, (attraverso l’attivazione di corsi di trekking e di educazione ambientale dialettica e tecnica del teatro). La conoscenza e il contatto con l’ambiente naturale sono strumenti cardine del progetto a supporto nella crescita in ambito culturale, ambientale e sociale. Tutto il Progetto 'Mother Earth' ha avuto la finalità di costruire una cittadinanza piena e di sensibilizzare le studentesse e gli studenti al proprio patrimonio culturale, artistico e paesaggistico con l’obiettivo formativo di educarli alla sua tutela, trasmettendo loro il valore che ha per la comunità e valorizzandone a pieno la dimensione di bene comune ma anche il potenziale che può generare per lo sviluppo democratico del Paese.
Tutti i moduli svolti, che hanno fin da subito suscitato interesse e curiosità da parte degli alunni, sono risultati innovativi nelle metodologie di insegnamento e nelle attività didattiche proposte. L’approccio metodologico si è basato principalmente sulla didattica laboratoriale, cooperative learning e momenti dedicati pure alla lezione frontale. La finalità principale è stata quella di aver fatto sentire gli alunni protagonisti ma anche fruitori di un’iniziativa progettata e realizzata esclusivamente per loro.
Il percorso di esplorazione e produzione musicale proposto dall'istituto di Vico Equense ha seguito quattro fasi di intervento: il suono e il movimento; le sonorità degli strumenti; la musica e le sue regole; la musica di insieme.
Le attività sono state suddivise in diversi momenti di ascolto e di esecuzione, con giochi coinvolgenti per gli alunni.
Gli esercizi motori hanno permesso di lavorare sulla coordinazione tra ascolto e movimento. A partire dalla produzione sonora con il proprio corpo, attraverso l'esecuzione di gesti e movimenti, si è giunti all'esecuzione di brevi frammenti ritmici, utilizzando la body percussion. La produzione sonora strumentalesi è invece affrontata attraverso l'esplorazione spontanea individuale di alcuni strumenti musicali.e l'espressione collettiva per la percezione delle qualità sensoriali dello strumento, con riflessioni sulle sonorità ascoltate.
Il percorso finanziato con il Fse del Programma PON Per la Scuola ha rappresentato per l'Istituto Bodoni Paravia di Torino un vero e proprio esperimento di didattica inclusiva. Il progetto ha inteso rafforzare le competenze di indirizzo dei partecipanti e a sviluppare le soft skills in una visione integrata e completa per lo sviluppo di un progetto, dalla fase di ideazione alla realizzazione del prodotto finito.
Le attività sono state tutte di tipo laboratoriale: laboratorio grafico-scenografico e laboratorio teatrale, svolti in maniera parallela e integrata in modo da favorire l’approccio interdisciplinare. Il primo ha previsto: riprese fotografiche, post produzione e finalizzazione, creazione della locandina dello spettacolo, realizzazione di collage, loro digitalizzazione e animazione con After Effects per la produzione di video come elementi dello spettacolo.
Per il laboratorio scenografico sono stati progettati e realizzati semplici elementi di scena: cubi sulle cui facce sono stati dipinti gli arredi di un’aula scolastica. Il laboratorio teatrale ha previsto una prima fase di avviamento basata sui giochi di ritmo e conoscenza reciproca, di scioglimento psicofisico e di coordinazione motoria per la creazione di un clima ludico e di fiducia e una seconda fase di creazione collettiva e di lavoro sul testo, sfociata poi nella realizzazione dello spettacolo 'Caro Nemico', replicato anche per altre scuole e in manifestazioni di teatro. I giovani studenti hanno appreso tute le tecniche di espressività teatrale.
La reinterpretazione scenica del cyberbullismo in un progetto che ha dato vita ad un prodotto cinematografico che ha vinto il prestigioso riconoscimento del Ciak Film Fest nel 2018.
Un progetto nato per avvicinare gli allievi alla studio dell’italiano con un approccio non formale, anzi...proprio "informale", proponendo esperienze laboratoriali in cui i ragazzi sono diventati protagonisti/giornalisti in un percorso di editoria scolastica digitale.
I ragazzi coinvolti hanno realizzato dei quaderni monotematici, scegliendo di volta in volta nuovi argomenti da valorizzare: la letteratura, l’attualità, la legalità, l’ambiente.
Fra questi macro temi, il cyberbullismo è stato oggetto di una vera e propria sceneggiatura per uno spot sociale, dal titolo "Sussura il tuo battito condiviso" in cui italiano, fotografia e cinematografia si sono andate integrando nella redazione di uno spot sociale.
Vista la particolare posizione geografica di Gorizia, città segnata dalla lunga permanenza, fino al 1918, sotto il dominio asburgico, e caratterizzata, fino al 2004, da un confine al suo interno, il progetto ha proposto un itinerario di ricerca sul campo volto a far acquisire la conoscenza di com'era la percezione del confine prima dell'ingresso della Slovenia nell'UE e della sua sottoscrizione al Trattato di Schengen. È di fondamentale importanza conoscere le radici del proprio popolo e studiare la nascita e la storia delle proprie terre, perché questo ci rende cittadini consapevoli e adulti responsabili. Con questo intento i giovani studenti dell’IC Gorizia 1 hanno studiato come la caduta del confine abbia cambiato la quotidianità degli abitanti delle due Gorizie e sono stati condotti attraverso quei cambiamenti avvenuti nell'ambito della mobilità delle cose e nelle relazioni tra le persone. Gli studenti hanno consultato fonti del passato, analizzato video, intervistato testimoni privilegiati ed esplorato luoghi.
Tra le tappe principali del percorso la visita alla Piazza Transalpina, al Museo del Confine, al Kit infopoint transfrontaliero, la visione del cortometraggio “Passeranno anche stanotte” e la conduzione del dibattito con il regista Matteo Oleotto, l’incontro e il dibattito con il regista Cristian Natoli, la visione del documentario “Allamhatar” sul dualismo delle città di confine, la visita di Villa de Nordis per ripercorrere la storia del Novecento attraverso la vita della contessa Lyduska e la storia del confine spostato.
LIVE your TIME, vivi il tuo tempo, è un progetto che ha attivato un nuovo sguardo sul vivere la scuola. Il mosaico di azioni di cui è stato composto è confluito nell’ideazione e nella messa in scena di uno spettacolo TEATRALE itinerante all’interno dei luoghi del museo TIME collocato nell’Istituto, dove macchinari, meccanismi e tecnologia sono stati ripensati attraverso il linguaggio dell’arte e della drammatizzazione attiva.
Il progetto è nato dall'idea di ripensare l’azione educativo-didattica tramite il coinvolgimento di nuovi canali espressivi, per promuovere lo sviluppo della persona nella sua globalità: uomo e donna, cittadino attivo e responsabile, professionista partecipe alla vita sociale, creativo e innovativo. La conoscenza scientifica si è intrecciata alla narrazione emotiva, ricomponendo quell’idea unitaria di mondo che le discipline rendono settoriale.
270 ore complessive, strutturate in vari moduli in cui sinergia, cooperazione, competenze, cittadinanza e soprattutto relazioni si sono intervallate e hanno reso i ragazzi protagonisti a partire dalla loro motivazione.
In particolare, lo spettacolo dell'atto primo, messo in scena nel museo TIME ha avuto come tematica centrale il dialogo tra UOMO, MACCHINA, MECCANISMO. Attraverso la messa in scena, in cui il rapporto con la macchina diventa metafora delle relazioni, si è offerta la possibilità di “uscire” da forme stereotipate e consuete di espressione, per sperimentare la propria fisicità (il lavoro con il corpo e con la voce) in uno spazio alternativo, insieme agli altri (il lavoro di relazione), alla ricerca di una sintesi artistica.
Una proposta di turismo culturale, sociale e sostenibile per la Val Brembana. È il tema di Topograf@rte, un progetto realizzato dagli studenti dell’Istituto Caterina Caniana di Bergamo, che punta alla valorizzazione del territorio e dell’economia della valle attraverso quattro chiavi tematiche: la bellezza dell’ambiente, l’arte del formaggio, la poliedricità del legno e la consistenza della pietra.
Il progetto ha permesso di realizzare un video, un’app di geolocalizzazione dei siti, conferenze sulla valle e una brochure digitale relativa al turismo inclusivo. Il progetto è stato realizzato grazie a una rete significativa di collaborazioni, tra cui l'Istituto alberghiero di San Pellegrino che ha ideato alcuni piatti con formaggi tipici, cooperative di allevamento e produzione casearia, società minerarie, artigiani del legno, sindaci dei comuni della Val Brembana, la valle bergamasca attraversata dal fiume Brembo ecc.
Il lavoro ha consentito agli studenti di prendere contatto diretto con la realtà della Val Brembana, immergendosi totalmente nel suo ambiente: camminare sui pascoli, entrare in una stalla, lavorare il latte per produrre il formaggio, scoprire il mestiere del “bergamino”, visitare le cave e gli opifici dove la pietra viene tagliata e lavorata, attraversare un bosco con alberi di 400 anni e assistere alla lavorazione del legno. E dopo tutte queste esperienze dirette, realizzare un sito di valorizzazione, preoccuparsi di un turismo inclusivo, comunicare al mondo ciò che si è imparato.
Riscoprire i valori dell'amicizia e dell'accettazione delle diversità attraverso le storie di Sepùlveda e stimolare la curiosità verso la lettura e la disposizione ad apprendere per la conquista di specifiche competenze linguistiche: questii due obiettivi principali che questo progetto ha inteso perseguire.
Il modulo è stato strutturato su 30 ore ed è stato rivolto agli alunni delle quinte scuola primaria e delle classi prime della scuola secondaria di primo grado, in un’ottica di continuità educativa e didattica, con priorità a quegli alunni che sono a rischio di abbandono e di dispersione scolastica.
Gli scenari di avventura creati dallo scrittore cileno nei suoi romanzi hanno consentito ai ragazzi di applicare vere e proprie strategie di ascolto finalizzato e di ascolto attivo, riflettendo sulle situazioni presentate, nelle quali i bambini hanno potuto esprimere la propria opinione, il proprio giudizio e confrontarsi criticamente con gli altri.
Il percorso ha previsto una lettura dei testi (a voce alta come momento di discussione con il gruppo, e silenziosa, per stimolare momenti di riflessione critica autonoma) seguita da un approfondimento dei contenuti e della struttura narrativa, per poi coralmente approfondire le varie tecniche di scrittura di un racconto, che hanno portato alla drammatizzazione teatrale della nota storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
E fra le emozioni di Zorba e di Fortunata i ragazzi hanno insieme riflettuto sui temi dell'amicizia, del coraggio, del rispetto dei propri limiti e della valorizzazione delle diversità.
Si intitola “Memoria di pietra e parole” il progetto realizzato dall’ITES Jacopo Barozzi di Modena, che ha allestito un laboratorio teatrale storico e di produzione cinematografica.
Il punto di partenza è stato il lavoro di ricerca su materiali storici da cui trarre spunti e riflessioni per raccontare gli anni decisivi della fondazione della nostra Repubblica. Le biografie delle persone ricordate sui cippi e sulle lapidi modenesi (1940-1945) sono state il fulcro di questa fase del progetto: di chi erano quei volti e quei nomi sulle lapidi? Perché sono così presenti in città? Per rispondere a queste domande gli studenti si sono avvalsi della collaborazione dell'Istituto Storico, di A.n.m.i.g., dell'A.n.p.i., dello storico Daniel degli Esposti.
Questi i numeri che hanno arricchito il progetto: 452 storie della resistenza dal ’40 al ‘45, di cui 12 studiate per cercare un filo narrativo di continuità da 24 studenti che hanno frequentato 60 ore di laboratorio teatrale.
Il risultato finale è stato per l'appunto l'allestimento teatrale della storia di Antigone che si ribella a leggi ingiuste in nome di ideali superiori quali la giustizia e la libertà, e alla quale si sono ispirati i giovani studenti che oggi si fanno ambasciatori di una nuova "ricerca della libertà".
Attraverso lo sport, e in particolare una disciplina poco conosciuta in Italia come il cricket, il progetto dell’ITS Marinoni di Udine ha voluto attivare un processo di integrazione socio-culturale per lo sviluppo delle competenze sociali e civiche.
Il gioco del cricket infatti è basato non solo su capacità tecniche e atletiche, ma si distingue in particolare per l'attenzione verso i valori della sportività e del fair play in campo.
Il coinvolgimento attivo ai alcuni profughi pakistani ha ampliato il valore didattico del progetto, toccando le tematiche dell'integrazione culturale, dell'accettazione delle diversità e dell'accoglienza, che hanno svolto un ruolo di supporto tecnico finalizzato all’apprendimento del gioco da parte degli studenti.
Il progetto ha così inteso offrire un contributo alla crescita dei partecipanti quali cittadini consapevoli, responsabili e attivamente protagonisti delle sfide della nuova società globale, valorizzando allo stesso tempo le differenze interculturali e il rispetto delle medesime.
Durante gli incontri, al fine di ottenere un efficace approccio alle problematiche, sono state utilizzate diverse metodologie didattiche (dalla lezione frontale al Problem solving, dal Tutoring e la Peer-education al Cooperative learning e Learning by doing), le quali, svolgendosi in contesti laboratoriali, hanno costituito di per sé occasione di sviluppo e di consolidamento di altre abilità trasversali, cognitive e metacognitive, sociali e relazionali, della capacità di autodeterminazione, di autovalutazione e di auto-responsabilità che hanno contribuito a fare di questo progetto un'esperienza unica.
Il progetto è stato pensato nella consapevolezza che per contrastare efficacemente i fenomeni del disagio giovanile e della dispersione scolastica siano necessari interventi formativi finalizzati a elevare negli studenti le competenze chiave per il successo scolastico e formativo. La scuola si è fatta presidio di tutela del recupero motivazionale, della fiducia in sè stessi e nella società in cui si vive, per contribuire attivamente alla crescita di cittadini del domani più responsabili e consapevoli. Il percorso formativo è stato finalizzato a formare gli studenti portandoli a una maggiore conoscenza della specificità del linguaggio audiovisivo, permettendo loro di recepire in modo più critico e consapevole i prodotti audiovisivi con cui vengono quotidianamente in contatto attraverso il web e gli altri mezzi di comunicazione.
Attraverso la tecnica dello stop motion gli allievi sono stati coinvolti in tutte le fasi della realizzazione di un audiovisivo, consentendo loro di conoscere e sperimentare i diversi ruoli che concorrono alla creazione di un cortometraggio. Le attività hanno coinvolto anche alunni con disabilità sviluppando la creatività attraverso attività manipolative per il miglioramento della motricità fine/grossolana. Alla realizzazione del progetto ha contribuito anche il Comitato Provinciale Unicef e i ragazzi del servizio civile del centro accoglienza di Castellaneta, a dimostrazione di come le azioni di rete producano sempre risultati di livello.
Il paese nel quale la scuola titolare di questo progetto si colloca è attraversato ogni anno da centinaia di viandanti che percorrono a piedi l’ultimo tratto della Via Francigena (il cammino degli antichi pellegrini da Canterbury a Roma). Coerentemente dunque con le innumerevoli iniziative promosse dalla Regione Lazio nell’ultimo decennio per valorizzare l’antico tracciato della Via Francigena tra la Tuscia e Roma, gli studenti delle classi della scuola secondaria di Formello sono diventati “Piccole Guide”, impegnate a ricercare, divulgare e promuovere informazioni riguardanti il tratto della via Francigena che attraversa il loro paese. Il viaggio didattico ha rappresentato un’occasione imperdibile d’incontro con culture diverse e recupero di antiche memorie, oltre che luogo di riscoperta del senso d’identità e di appartenenza al territorio, di costruzione di un legame profondo con la natura e per sviluppare rispetto e amore per l’arte. Nello specifico le “Piccole Guide”, sono state coinvolte in una camminata in cui, alla maniera degli antichi pellegrini, hanno passeggiato e osservato il territorio, illustrando il percorso e raccontando storie che poi hanno raccolto in un video-documentario.
Con il Piano Scuola Estate, iniziato nel 2021 e che prosegue nel 2022, le scuole hanno avuto l’opportunità di rafforzare le competenze e recuperare la socialità. In questa sezione sono raccolte le testimonianze delle scuole d'Italia che abbiamo visitato per raccontare come hanno colto e interpretato questa opportunità.
Vai alla sezioneQuesta sezione contiene le testimonianze raccolte durante la prima fase di emergenza sanitaria, tra marzo e aprile 2020. Studentesse, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, esperti e tutor di diversi istituti scolastici, dalla primaria alla secondaria superiore, di diverse regione italiane hanno partecipato raccontando la loro esperienza di svolgimento da remoto dei percorsi PON e illustrando risorse tecnologiche e dispositivi digitali acquistati grazie ai finanziamenti specifici erogati dal PON Per la Scuola per contrastare l’emergenza.
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