Vista la particolare posizione geografica di Gorizia, città segnata dalla lunga permanenza, fino al 1918, sotto il dominio asburgico, e caratterizzata, fino al 2004, da un confine al suo interno, il progetto ha proposto un itinerario di ricerca sul campo volto a far acquisire la conoscenza di com'era la percezione del confine prima dell'ingresso della Slovenia nell'UE e della sua sottoscrizione al Trattato di Schengen. È di fondamentale importanza conoscere le radici del proprio popolo e studiare la nascita e la storia delle proprie terre, perché questo ci rende cittadini consapevoli e adulti responsabili. Con questo intento i giovani studenti dell’IC Gorizia 1 hanno studiato come la caduta del confine abbia cambiato la quotidianità degli abitanti delle due Gorizie e sono stati condotti attraverso quei cambiamenti avvenuti nell'ambito della mobilità delle cose e nelle relazioni tra le persone. Gli studenti hanno consultato fonti del passato, analizzato video, intervistato testimoni privilegiati ed esplorato luoghi.
Tra le tappe principali del percorso la visita alla Piazza Transalpina, al Museo del Confine, al Kit infopoint transfrontaliero, la visione del cortometraggio “Passeranno anche stanotte” e la conduzione del dibattito con il regista Matteo Oleotto, l’incontro e il dibattito con il regista Cristian Natoli, la visione del documentario “Allamhatar” sul dualismo delle città di confine, la visita di Villa de Nordis per ripercorrere la storia del Novecento attraverso la vita della contessa Lyduska e la storia del confine spostato.