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Ad Avellino il laboratorio di fisica fra simulazioni e veri esperimenti

07/06/2021 17:12

Si è concluso ad Avellino il nostro viaggio fra le scuole che hanno saputo cogliere nei percorsi PON un’opportunità per reagire all’emergenza sanitaria, che ha pesantemente condizionato l’a.s. 2019-2020. E anche qui ci siamo imbattuti in un esempio di eccezionale resilienza da parte della popolazione scolastica.

Il Liceo Scientifico Mancini di Avellino ha scelto di non farsi fermare dall’emergenza sanitaria, neanche in un’attività, come quella laboratoriale, che si prestava poco ad essere condotta a distanza.

Ma terminare il laboratorio di fisica, rientrante nel modulo sulle scienze integrate, iniziato dai ragazzi prima del diffondersi della pandemia, era una sfida a cui nessuno voleva rinunciare. E così con l’aiuto di simulatori di esperimenti di fisica – tra l’altro mutuati dalla California University – i ragazzi hanno potuto proseguire le attività di didattica attraverso il metodo IBSE (Inquire Based Science Education) che propone di  sperimentare una didattica basata sull’investigazione dei problemi, la discussione critica in gruppo e la ricerca di soluzioni nuove in una prospettiva costruttivista, per accrescere l’interesse verso le discipline scientifiche anche da parte degli studenti che manifestano disagio con le metodologie di apprendimento tradizionali.

Gli studenti che hanno partecipato al percorso sono studentesse e studenti del primo biennio, sotto la guida esperta della docente Paola Pugliese, hanno trasformato ogni aula virtuale in un laboratorio.

L’eccezionalità del percorso ha stimolato fortemente i ragazzi, spronati a lavorare in gruppo e anche in forma individuale, in un’esperienza di didattica a distanza che nulla ha tolto alla valenza formativa delle aule tradizionali, e che anzi si è dimostrata più sfidante e più coinvolgente delle aspettative, facendo riscoprire il valore relazionale e umano che la scuola porta con sé.

Qui le voci dei protagonisti del laboratorio di Fisica di Avellino.

Ad Avellino il laboratorio di fisica fra simulazioni e veri esperimenti

07/06/2021 17:12

Si è concluso ad Avellino il nostro viaggio fra le scuole che hanno saputo cogliere nei percorsi PON un’opportunità per reagire all’emergenza sanitaria, che ha pesantemente condizionato l’a.s. 2019-2020. E anche qui ci siamo imbattuti in un esempio di eccezionale resilienza da parte della popolazione scolastica.

Il Liceo Scientifico Mancini di Avellino ha scelto di non farsi fermare dall’emergenza sanitaria, neanche in un’attività, come quella laboratoriale, che si prestava poco ad essere condotta a distanza.

Ma terminare il laboratorio di fisica, rientrante nel modulo sulle scienze integrate, iniziato dai ragazzi prima del diffondersi della pandemia, era una sfida a cui nessuno voleva rinunciare. E così con l’aiuto di simulatori di esperimenti di fisica – tra l’altro mutuati dalla California University – i ragazzi hanno potuto proseguire le attività di didattica attraverso il metodo IBSE (Inquire Based Science Education) che propone di  sperimentare una didattica basata sull’investigazione dei problemi, la discussione critica in gruppo e la ricerca di soluzioni nuove in una prospettiva costruttivista, per accrescere l’interesse verso le discipline scientifiche anche da parte degli studenti che manifestano disagio con le metodologie di apprendimento tradizionali.

Gli studenti che hanno partecipato al percorso sono studentesse e studenti del primo biennio, sotto la guida esperta della docente Paola Pugliese, hanno trasformato ogni aula virtuale in un laboratorio.

L’eccezionalità del percorso ha stimolato fortemente i ragazzi, spronati a lavorare in gruppo e anche in forma individuale, in un’esperienza di didattica a distanza che nulla ha tolto alla valenza formativa delle aule tradizionali, e che anzi si è dimostrata più sfidante e più coinvolgente delle aspettative, facendo riscoprire il valore relazionale e umano che la scuola porta con sé.

Qui le voci dei protagonisti del laboratorio di Fisica di Avellino.