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In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, le scuole del PON raccontano il loro modo di dire “NO”.

06/02/2021 01:53

Bullismo e cyberbullismo continuano purtroppo ad imporsi come fenomeni di emergenza educativa preoccupanti.

Le azioni di sensibilizzazione al fenomeno del bullismo giovanile – declinato anche nella sua variante cyber - sono ormai frequenti e risultano maggiormente significative se messe in campo proprio dagli studenti che si rivolgono a tutta la comunità per combattere l’indifferenza spesso associata gli atti di bullismo.

Anche i progetti finanziati dal PON Per la Scuola hanno offerto l’opportunità di affrontare l’argomento, sia ascoltando la voce dei ragazzi sia favorendo la presa di coscienza e l’assunzione di responsabilità dei giovani studenti, figli dei social network, dell’instant messaging e delle identità virtuali.

Ne è un esempio il progetto “Bridging the gap: the clam” dell’Istituto Domenico Romanazzi di Bari che, nell’ambito delle azioni di inclusione sociale e lotta al disagio, ha inteso soffermarsi sulle varie forme di aggressione perpetrate attraverso la rete che, spesso, si rivelano essere solo la continuazione di violenze subite tra i banchi. Una volta alimentata la discussione, i 22 ragazzi sono stati accompagnati nell’ideazione di un Video Spot Pubblicità Progress in cui hanno vestito i panni delle vittime e dei “bulli”, riaffermando il messaggio che “i social possono essere virtuali, ma il dolore è reale”

Vittime e bulli sono i protagonisti anche della storia raccontata dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo G.Rogasi di Pozzallo (Rg) che, nel loro “Cyberbullismo? Anche no!” hanno realizzato dei veri e propri cartoon. Analizzando i fatti di cronaca, ragionando sulle logiche sottostanti i fenomeni di cyberbullismo e sforzandosi di declinare la tematica in un linguaggio comprensibile ai più, hanno rappresentato in forma animata alcune possibili storie di violenza a cui è stato assegnato un lieto fine: la rivincita dei bullizzati, ottenuta grazie anche al supporto delle comunità sociali che non sono rimaste indifferenti.

 

In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, le scuole del PON raccontano il loro modo di dire “NO”.

06/02/2021 01:53

Bullismo e cyberbullismo continuano purtroppo ad imporsi come fenomeni di emergenza educativa preoccupanti.

Le azioni di sensibilizzazione al fenomeno del bullismo giovanile – declinato anche nella sua variante cyber - sono ormai frequenti e risultano maggiormente significative se messe in campo proprio dagli studenti che si rivolgono a tutta la comunità per combattere l’indifferenza spesso associata gli atti di bullismo.

Anche i progetti finanziati dal PON Per la Scuola hanno offerto l’opportunità di affrontare l’argomento, sia ascoltando la voce dei ragazzi sia favorendo la presa di coscienza e l’assunzione di responsabilità dei giovani studenti, figli dei social network, dell’instant messaging e delle identità virtuali.

Ne è un esempio il progetto “Bridging the gap: the clam” dell’Istituto Domenico Romanazzi di Bari che, nell’ambito delle azioni di inclusione sociale e lotta al disagio, ha inteso soffermarsi sulle varie forme di aggressione perpetrate attraverso la rete che, spesso, si rivelano essere solo la continuazione di violenze subite tra i banchi. Una volta alimentata la discussione, i 22 ragazzi sono stati accompagnati nell’ideazione di un Video Spot Pubblicità Progress in cui hanno vestito i panni delle vittime e dei “bulli”, riaffermando il messaggio che “i social possono essere virtuali, ma il dolore è reale”

Vittime e bulli sono i protagonisti anche della storia raccontata dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo G.Rogasi di Pozzallo (Rg) che, nel loro “Cyberbullismo? Anche no!” hanno realizzato dei veri e propri cartoon. Analizzando i fatti di cronaca, ragionando sulle logiche sottostanti i fenomeni di cyberbullismo e sforzandosi di declinare la tematica in un linguaggio comprensibile ai più, hanno rappresentato in forma animata alcune possibili storie di violenza a cui è stato assegnato un lieto fine: la rivincita dei bullizzati, ottenuta grazie anche al supporto delle comunità sociali che non sono rimaste indifferenti.