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23 studenti dell'indirizzo Scienze Umane del Liceo Giordano Bruno e della scuola media Majorana hanno lavorato come un’agenzia creativa alla progettazione e realizzazione di un evento d’arte dipingendo il muro, le panchine e le colonne della scuola, nel corso di un workshop con l’artista OPIEMME.
Il percorso è stato il cuore del progetto a valere sull'Avviso FSE sul Potenziamento dell'educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico con cui, con la guida della docente Elena Paloscia, i ragazzi hanno sperimentato le tecniche della Street Art e conosciuto l’arte pubblica, scoprendo in questo modo il patrimonio della città di Roma.
La città eterna è valorizzata quasi sempre per le aree centrali già note e alla portata di una vasta fascia di fruitori, tuttavia Roma custodisce un patrimonio diffuso, che riserva molte sorprese, anche nelle aree più periferiche, luoghi inesplorati o poco conosciuti. Lo stesso concetto di centro-periferia tende oggi a creare una frattura, anche di tipo socio-culturale, che lascia cristallizzare preconcetti legati ad un’immagine di bellezza in contrasto con un’idea di deprivazione.
Su questo hanno lavorato i ragazzi coinvolti, operando sempre in gruppi (in cui i grandi aiutavano i più piccoli), selezionando alcuni testi del Filosofo Giordano Bruno con cui si è proceduto alla progettazione di un murale.
Poi sono stati scelti gli aforismi del progetto #opiemmepoesia proposti dall’artista per le panchine e infine si è passati all'operatività vera e propria, ritagliando gli stencil, sverniciando e dipingendo le panchine con i colori preparati con l’artista.
Pennelli e spray sono stati gli strumenti con cui sono stati dipinti sul muro 8 pianeti e al centro il Sole con frasi e lettere cadenti..."pianeti di lettere".
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Una proposta di turismo culturale, sociale e sostenibile per la Val Brembana. È il tema di Topograf@rte, un progetto realizzato dagli studenti dell’Istituto Caterina Caniana di Bergamo, che punta alla valorizzazione del territorio e dell’economia della valle attraverso quattro chiavi tematiche: la bellezza dell’ambiente, l’arte del formaggio, la poliedricità del legno e la consistenza della pietra.
Il progetto ha permesso di realizzare un video, un’app di geolocalizzazione dei siti, conferenze sulla valle e una brochure digitale relativa al turismo inclusivo. Il progetto è stato realizzato grazie a una rete significativa di collaborazioni, tra cui l'Istituto alberghiero di San Pellegrino che ha ideato alcuni piatti con formaggi tipici, cooperative di allevamento e produzione casearia, società minerarie, artigiani del legno, sindaci dei comuni della Val Brembana, la valle bergamasca attraversata dal fiume Brembo ecc.
Il lavoro ha consentito agli studenti di prendere contatto diretto con la realtà della Val Brembana, immergendosi totalmente nel suo ambiente: camminare sui pascoli, entrare in una stalla, lavorare il latte per produrre il formaggio, scoprire il mestiere del “bergamino”, visitare le cave e gli opifici dove la pietra viene tagliata e lavorata, attraversare un bosco con alberi di 400 anni e assistere alla lavorazione del legno. E dopo tutte queste esperienze dirette, realizzare un sito di valorizzazione, preoccuparsi di un turismo inclusivo, comunicare al mondo ciò che si è imparato.
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L’idea di realizzare un laboratorio di teatro creativo e drammatizzazione di favole, creando scenari, danze, musiche è nata per questa Scuola con l’intento di sviluppare la personalità degli alunni in riferimento all’apprendimento, alla socializzazione e all’attivazione delle relazioni interpersonali.
Nella costruzione del Progetto si è partiti proprio dagli stessi bambini e dalla loro teatralità spontanea, istintiva, naturale ne “il gioco del far finta” sotto la guida dell’adulto, che ha cercato di metterla in luce, di arricchirla, valorizzarla, farla venir fuori (maieutica), ma anche di contenerla e canalizzarla positivamente stimolando in loro un atteggiamento ludico verso la vita e il pensiero divergente e creativo.
All’interno del progetto, attraverso la drammatizzazione delle storie narrate dall’insegnante, i bambini di 4 e 5 anni sono stati coinvolti nell’invenzione di storie, di suoni, di canzoni e di tanti modi di utilizzare il proprio corpo e la propria voce.
In particolare uno sforzo di teatralizzazione ha riguardato il tema del riciclo e del recupero della plastica, aggiungendo al trasferimento di competenze puramente “teatrali”, anche quelle più propriamente scientifiche – se così si può dire - che hanno in qualche modo sensibilizzato anche gli stessi piccoli protagonisti al tema del riuso della plastica, in un gioco di ruoli per cui i bambini si sono trovati a rendere più consapevoli gli adulti sui più comuni errori e sui correlati rischi dell’uso della plastica.
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Cinque moduli didattici con cui l'istituto Marconi di Licata ha inteso contribuire al miglioramento delle competenze digitali ed artistico-culturali dei suoi giovani.
Prima si è avviata un'approfondita analisi del territorio, poi i partecipanti al corso hanno realizzato, sotto la guida di un esperto, interventi pittorici di Street-Art , volti a riqualificare edifici del centro storico dimenticati e/o poco valorizzati , destinati ad un irrefrenabile processo di degrado: locali abbandonati, angoli di edifici, muri, ecc.
Fondamentale l'incontro con il signor Profeta Agostino, ultimo puparo Licatese, che ha insegnato ai ragazzi lo spirito e le tecniche della tradizione pupara.
E poi il viaggio, alla riscoperta in chiave moderna dei quartieri San Paolo, Santa Maria e San Calogero.
Anche la scelta dei temi da raffigurare nel murales ha rappresentato un intenso lavoro di analisi, riflessione e coprogettazione.
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Si intitola “Memoria di pietra e parole” il progetto realizzato dall’ITES Jacopo Barozzi di Modena, che ha allestito un laboratorio teatrale storico e di produzione cinematografica.
Il punto di partenza è stato il lavoro di ricerca su materiali storici da cui trarre spunti e riflessioni per raccontare gli anni decisivi della fondazione della nostra Repubblica. Le biografie delle persone ricordate sui cippi e sulle lapidi modenesi (1940-1945) sono state il fulcro di questa fase del progetto: di chi erano quei volti e quei nomi sulle lapidi? Perché sono così presenti in città? Per rispondere a queste domande gli studenti si sono avvalsi della collaborazione dell'Istituto Storico, di A.n.m.i.g., dell'A.n.p.i., dello storico Daniel degli Esposti.
Questi i numeri che hanno arricchito il progetto: 452 storie della resistenza dal ’40 al ‘45, di cui 12 studiate per cercare un filo narrativo di continuità da 24 studenti che hanno frequentato 60 ore di laboratorio teatrale.
Il risultato finale è stato per l'appunto l'allestimento teatrale della storia di Antigone che si ribella a leggi ingiuste in nome di ideali superiori quali la giustizia e la libertà, e alla quale si sono ispirati i giovani studenti che oggi si fanno ambasciatori di una nuova "ricerca della libertà".
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Da fruitori a creatori di un'App per la conoscenza del territorio.
Il progetto realizzato dall’istituto di Sarzana (Sp) ha coinvolto gli studenti in un’esperienza di didattica innovativa che ha permesso di giungere alla ideazione e creazione di un prodotto tecnologico: un’App ludico-turistico dedicata al territorio di Sarzana.
Gli studenti dei moduli hanno partecipato ad attività inclusive che hanno permesso loro di approcciare il pensiero computazionale in modo diretto e coinvolgente, attraverso uscite sul territorio, momenti di confronto, lavori di gruppo e con l’uso di nuove tecnologie digitali.
Un percorso articolato che ha permesso sia lo sviluppo di competenze trasversali, sia l’uso smart e attivo delle tecnologie.
Grazie a questa attività gli studenti sono stati guidati in riflessioni su varie tematiche: ambiente, partecipazione attiva, padronanza di competenze per la vita, cittadinanza digitale.
Gli alunni sono così passati da essere membri dell'ambiente di apprendimento a veri ricercatori della conoscenza, progettando e realizzando prodotti complessi.
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Il paese nel quale la scuola titolare di questo progetto si colloca è attraversato ogni anno da centinaia di viandanti che percorrono a piedi l’ultimo tratto della Via Francigena (il cammino degli antichi pellegrini da Canterbury a Roma). Coerentemente dunque con le innumerevoli iniziative promosse dalla Regione Lazio nell’ultimo decennio per valorizzare l’antico tracciato della Via Francigena tra la Tuscia e Roma, gli studenti delle classi della scuola secondaria di Formello sono diventati “Piccole Guide”, impegnate a ricercare, divulgare e promuovere informazioni riguardanti il tratto della via Francigena che attraversa il loro paese. Il viaggio didattico ha rappresentato un’occasione imperdibile d’incontro con culture diverse e recupero di antiche memorie, oltre che luogo di riscoperta del senso d’identità e di appartenenza al territorio, di costruzione di un legame profondo con la natura e per sviluppare rispetto e amore per l’arte. Nello specifico le “Piccole Guide”, sono state coinvolte in una camminata in cui, alla maniera degli antichi pellegrini, hanno passeggiato e osservato il territorio, illustrando il percorso e raccontando storie che poi hanno raccolto in un video-documentario.